"Se cerchi l'infinito lo troverai nel sorriso di un bambino; abbi cura di quel sorriso, è l'anima del mondo"


domenica 23 settembre 2012

Festival cultura psicologica

A tutti coloro che abitano in lombardia segnalo un evento interessante:
IL BENESSERE A PORTATA DI MENTE
10 giorni per scoprire, imparare, capire, riflettere su uno dei misteri più affascinanti: la mente.
Possibilità di colloqui gratuiti con psicologi.

Io sarò tra i relatori.

Per maggiori informazioni clicca qui

mercoledì 19 settembre 2012

Training di mindfulness per bambini e ragazzi

Contro lo stress da scuola arriva dall’America la Mindfulness per bambini e ragazzi
Il corso per bambini da 4 a 14 anni insegna giocando le tecniche di respirazione e consapevolezza mentale elaborate dal professor John Kabat-Zinn, fondatore della clinica per la riduzione dello stress dell’Università del Massachusetts.
Uno strumento per crescere bambini e ragazzi calmi e forti, sereni e attenti.

Attacchi di panico, stress, disturbi dell’attenzione, difficoltà di relazione, malattie immaginarie che compaiono ai primi impegni scolastici. Un malessere sempre più diffuso tra i bambini di oggi, iperattivi, multitasking, perennemente connessi, ma scollegati da se stessi e dagli altri. Un malessere che si può evitare accompagnando i propri figli in una esperienza di Mindfulness, la tecnica per abituarli serenamente e in modo ludico all’ascolto del respiro e alla concentrazione.

La Mindfulness ha le radici nella cultura orientale ed è stata applicata prima in ambito ospedaliero dal medico John Kabat-Zinn, fondatore della clinica per la riduzione dello stress dell’Università del Massachusetts negli Stati Uniti. La particolare tecnica di meditazione – priva di qualunque matrice religiosa - si è diffusa in questi anni anche tra i manager e nelle scuole americane.

Il programma di Susan Keiser Greenland, teacher americana della Mindfulness nelle scuole, è stato adattato per offrire ai bambini uno strumento in più per una relazione serena. Vengono proposti esercizi sperimentati e appresi in modo esperienziale in gruppo.Altri esercizi per trasformare le potenzialità in capacità vengono suggeriti come esercizi pratici informali da applicare a casa nel proprio quotidiano e a scuola per sviluppare strategie di fronteggiamento dello stress più efficaci e potenziare l’attenzione, imparando a contenere e modulare l’iperattività. Viene rilasciato materiale cartaceo, audio e video ai genitori per condividere il percorso e continuare la tecnica a casa.

OBIETTIVI PRINCIPALI

·         Apprendere strategie mentali efficaci per contrastare lo stress

·         Potenziare l’attenzione e sviluppare capacità di autocontrollo dell’iperattività

 
DURATA DEL PROGRAMMA

Otto  incontri più due colloqui con genitori

Gli incontri saranno a cadenza settimanale.

 
COSTI

Da concordare

 

 

Bambini stressati... arriva la mindfulness!

TROVA CONSENSI ANCHE IN ITALIA UNA PRATICA ORMAI VALUTATA SCIENTIFICAMENTE

Mindfulness, la nuova meditazione antistress
Il metodo della «consapevolezza» per alleviare dolori e disagi quotidiani: la chiave è prestare attenzione al presente.

Leggi l' articolo del corriere

In partenza a Milano un corso per bambini.

Maggiori informazioni nella sezione corsi

 

mercoledì 5 settembre 2012

Mia figlia ha un'intelligenza borderline...


“Gentile dottoressa le scrivo perché ho da poco avuto la diagnosi di mia figlia Sara, di 16 anni, e c’è scritto “intelligenza borderline: il suo Quoziente Intellettivo misurato con test standardizzati (WISC-III; SPM) oscilla tra 71 e 80."  Mia figlia mi sembra normale, fa solo un po’ fatica a scuola. E’ stata bocciata in terza media( dicevano che era immatura) e ora l’hanno bocciata in prima superiore, al liceo sociopedagogico. Pensavamo avesse un disturbo dell’apprendimento come il fratello che fa la quarta elementare; ma ci hanno detto che non è così. Ma allora cosa ha? Grazie. Filomena”
Gentile signora Filomena, purtroppo spesso arrivano diagnosi solo con etichette e poche spiegazioni.
Le difficoltà riscontrate fino ad oggi da sua figlia non possono essere attribuite a difficoltà specifiche di apprendimento perché per fare tale diagnosi il punteggio dell’intelligenza (QI) deve essere superiore di 85.

Sara ha un punteggio del QI tra 71 e 80 e per questo viene definito un funzionamento intellettivo limite o borderline.
Questo significa che non ha un ritardo mentale perché il suo QI non è inferiore di 70 e quindi non cade significativamente sotto la media; ma neppure un’intelligenza normale perché questa, per definizione, si colloca tra 85 e 105.
Il funzionamento intellettivo limite è caratterizzato non solo da un valore numerico (QI), ma anche da una più o meno significativa limitazione del funzionamento adattativo. Con questo termine vengono indicati tutti quei comportamenti che permettono ad un individuo di adattarsi al contesto in cui vive e di rispondere alle esigenze ambientali elaborando, analizzando ed infine scegliendo la risposta comportamentale che risulti maggiormente adeguata. Questa capacità è legata a diversi fattori, tra questi l’intelligenza svolge un ruolo determinante. E’ evidente che quando il funzionamento intellettivo non è propriamente nella norma si possono avere carenze in ambiti quali l’autonomia personale, la comunicazione, la cura di sè, le abilità sociali, le abilità accademiche-scolastiche, la capacità di usare le risorse della comunità o  le abilità relative alla gestione del tempo libero.
Ha mai notato queste difficoltà in Sara?
Questo quadro che si colloca in una fase di limbo tra patologia e normalità, può nascondere molte insidie e difficoltà. Il fatto che Sara sia stata esposta più volte all’insuccesso scolastico potrebbe contribuire alla formazione di un’immagine di sè come perdente non solo a scuola ma estesa anche ad altri ambiti quali lo sport, il gruppo dei pari o la vita in generale. Quindi l’abbassamento dell’autostima è un rischio sempre in agguato per questi ragazzi che, in assenza di un’intelligenza francamente deficitaria, sono in grado di comprendere che non sempre riescono a fare le cose bene come gli altri.
Consiglio di creare “occasioni di successo” per Sara, riconsiderando anche la scelta scolastica fatta (meglio una scuola professionale). Potrebbe essere utile anche un supporto che aiuti la ragazza ad acquisire abilità strategiche di  pensiero, a sviluppare la metacognizione e maggiore sicurezza in se stessa.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Dottoressa Myriam Frittoli

martedì 4 settembre 2012

Una mamma mi scrive....



Sono molte le email che ricevo da insegnanti e genitori per dubbi quotidiani.
Ho pensato che sia utile pubblicare alcune di queste lettere... magari rispondono anche a qualche vostra domanda.

"Buonasera dottoressa, sono una mamma disperata, che non sa proprio a chi rivolgersi. ho un bambino, Nicolas, ha 10 anni e da anni oramai stà rendendo davvero difficile la vita in famiglia. gli vogliamo un bene dell'anima, lo vediamo soffrire e non sappiamo cosa fare! credo che in larga parte la causa siamo noi genitori,  io in particolare, poi la sorella. siamo stati alla UONPIA il prof. L. si è occupato di nicolas, ansia e depressione gli ha diagnosticato e ha mandato nicolas in cura da una psicologa. abbiamo dovuto sospendere tutto purtroppo per una questione economica e anche perchè dopo 6 mesi non vedevamo alcun tipo di risultato. ho letto del disturbo oppositivo provocatorio (il-disturbo-oppositivo-provocatorio) e riconosco nicolas, ma non lo hanno diagnosticato, quindi sbaglio io? nicolas è un bambino intelligente e sensibile, ma non vuole studiare. siamo disperati. può aiutarmi, almeno a capire cosa posso fare? mi scusi lo sfogo. grazie  Sara"
 
Buongiorno, mi scuso di risponderle solo ora ma il tempo è tiranno.... non so se riuscirò a essere di aiuto solo scrivendo.... ma ci provo.
Non sempre é semplice fare una diagnosi in età evolutiva: spesso uno stesso comportamento/sintomo é la manifestazione di difficoltà diverse.
Per es un bimbo che fatica a mantenere l attenzione può avere un disturbo attentivo oppure un disturbo d ansia che gli impedisce di concentrarsi...
Quindi non so se la diagnosi corretta é quella del collega o la sua.... sarebbe utile magari capire quali strumenti ha usato x fare la diagnosi. 
Per quanto riguarda l intervento dello psicologo purtroppo siamo in molti e con approcci diversi e non sempre tutti sono efficaci con tutti....
Vorrei darle indicazioni più incisive ma avrei bisogno di capire nel dettaglio quali sono i comportamenti messi in atto da suo figlio e quale funzione hanno tali comportamenti.
Infine é già un buon punto avere la consapevolezza che non é il bambino da "aggiustare" ma un pò tutto il contesto da modificare....

Se vuole scrivermi più nel dettaglio le risponderò volentieri.

Cordiali saluti

Dottoressa Myriam Frittoli 


lunedì 3 settembre 2012

(R)Incomincia la scuola

Ultimi giorni per completare i fatidici "compiti delle vacanze" perchè fra poco.... Ricomincia la scuola!!! Il mio pensiero, in particolare,  va a tutti quei ragazzi e relativi genitori che dovranno affrontare una nuova sfida...
Prima elementare, prima media, prima superiore: il primo giorno di scuola fa più paura se si affronta l'ignoto. L'esordio sui banchi è un passaggio importante: non c'è adulto che non si ricordi il suo.
Ecco qualche dritta utile per viverlo e farlo vivere al meglio.
 
1° elementare
Per i bambini di 5-6 anni l'attesa del cambiamento può essere stressante; a questa età sono molto conservatori e sentono già il peso delle aspettative degli adulti.
Potrebbe accadere che i bambini siano più agitati del solito, più di malumore, con maggiori difficoltà ad addormentarsi o con bruschi risvegli. Che fare?
Per evitare di caricare il piccolo d'ansia evitate i continui riferimenti al fatidico giorno.
Sconsiglio anche di portarli a vedere la scuola quando è ancora chiusa: vuota e silenziosa potrebbe turbarli.
Molto utile, invece fare insieme i primi acquisti (astuccio, cartella.... per gli altri meglio aspettare le indicazioni date dagli insegnanti). Godetevi il profumo delle matite e l'entusiasmo dei ragazzi in grado di placare possibili ansie. Partecipate alle scelte, ma non impotene il vostro gusto e le vostre idee.
Consiglio, infine, di abituare gradatamente il bambino ai nuovi orari, per prevenire traumatici risvegli.
 
1° media
Particolarmente delicata è la transizione alle medie che avviene in età preadolescenziale. La scuola appare ai ragazzi popolata da adulti dalla figura meno affettiva rispetto alla maestra delle elementari. Sconsiglio, quindi, di "caricare la dose" continuando a ripetere quanto saranno severi i prof.
Meglio rassicurarli sulle loro qualità e capacità e sulle potenzialità del nuovo percorso. Magari raccontate ai vostri figli i vostri ricordi più belli e più buffi di quell'età, degli insegnanti che vi hanno lasciato qualcosa di positivo anche se magari all'inizio vi intimorivano tanto.
 
1° superiore
I vostri figli saranno più preoccupati non tanto dei nuovi prof e delle nuove materie, ma di non essere accettati, di essere etichettati, giudicati, di non riuscire a soddisfare le aspettative dei compagni, dei docenti e anche, dei genitori. Consiglio di fare un passo indietro: parlate di meno e ascoltate di più i vostri ragazzi. Evitate, per esempio, di dir loro tutto quello che dovrebbero fare per essere dei bravi ragazzi. Per gli adolescenti può essere importante, per esempio, come andare vestiti il primo giorno di scuola... comprate insieme magari quella maglietta speciale da conservare per il suo esordio.
 
Nell'augurare a tutti un Sereno nuovo anno scolastico ricordo a tutti i genitori di distinguere sempre  le vostre paure da quelle dei vostri figli: solo così potete fare sentire che ci siete e che siete in grado di aiutarli.
Dottoressa Myriam Frittoli

sabato 1 settembre 2012

Siamo i loro modelli

Non so voi, ma io durante queste vacanze mi sono guardata molto in giro e mi sono accorta come questo video sia reale.


"NON DITECI COSA FARE, SE NON FATE QUELLO CHE DITE"


E' semplice ma efficace, mostra come a volte, rischiamo di essere dei modelli "al negativo" per i nostri figli....

Attenzione, quindi, a quello che facciamo affinchè i bambini non diventino "la fotografia dei nostri errori"....

Bentornati!






“Si può scoprire di più su una persona in un’ora di gioco, che in un anno di conversazione”.

Platone


Spero che, durante queste vacanze estive, abbiate trascorso molti momenti di gioco con i vostri figli, i vostri mariti, le vostre mogli...
 
Rieccomi!

Se avete dubbi e curiosità scrivete, scrivete…
 
Dottssa Myriam Frittoli