"Se cerchi l'infinito lo troverai nel sorriso di un bambino; abbi cura di quel sorriso, è l'anima del mondo"


mercoledì 5 settembre 2012

Mia figlia ha un'intelligenza borderline...


“Gentile dottoressa le scrivo perché ho da poco avuto la diagnosi di mia figlia Sara, di 16 anni, e c’è scritto “intelligenza borderline: il suo Quoziente Intellettivo misurato con test standardizzati (WISC-III; SPM) oscilla tra 71 e 80."  Mia figlia mi sembra normale, fa solo un po’ fatica a scuola. E’ stata bocciata in terza media( dicevano che era immatura) e ora l’hanno bocciata in prima superiore, al liceo sociopedagogico. Pensavamo avesse un disturbo dell’apprendimento come il fratello che fa la quarta elementare; ma ci hanno detto che non è così. Ma allora cosa ha? Grazie. Filomena”
Gentile signora Filomena, purtroppo spesso arrivano diagnosi solo con etichette e poche spiegazioni.
Le difficoltà riscontrate fino ad oggi da sua figlia non possono essere attribuite a difficoltà specifiche di apprendimento perché per fare tale diagnosi il punteggio dell’intelligenza (QI) deve essere superiore di 85.

Sara ha un punteggio del QI tra 71 e 80 e per questo viene definito un funzionamento intellettivo limite o borderline.
Questo significa che non ha un ritardo mentale perché il suo QI non è inferiore di 70 e quindi non cade significativamente sotto la media; ma neppure un’intelligenza normale perché questa, per definizione, si colloca tra 85 e 105.
Il funzionamento intellettivo limite è caratterizzato non solo da un valore numerico (QI), ma anche da una più o meno significativa limitazione del funzionamento adattativo. Con questo termine vengono indicati tutti quei comportamenti che permettono ad un individuo di adattarsi al contesto in cui vive e di rispondere alle esigenze ambientali elaborando, analizzando ed infine scegliendo la risposta comportamentale che risulti maggiormente adeguata. Questa capacità è legata a diversi fattori, tra questi l’intelligenza svolge un ruolo determinante. E’ evidente che quando il funzionamento intellettivo non è propriamente nella norma si possono avere carenze in ambiti quali l’autonomia personale, la comunicazione, la cura di sè, le abilità sociali, le abilità accademiche-scolastiche, la capacità di usare le risorse della comunità o  le abilità relative alla gestione del tempo libero.
Ha mai notato queste difficoltà in Sara?
Questo quadro che si colloca in una fase di limbo tra patologia e normalità, può nascondere molte insidie e difficoltà. Il fatto che Sara sia stata esposta più volte all’insuccesso scolastico potrebbe contribuire alla formazione di un’immagine di sè come perdente non solo a scuola ma estesa anche ad altri ambiti quali lo sport, il gruppo dei pari o la vita in generale. Quindi l’abbassamento dell’autostima è un rischio sempre in agguato per questi ragazzi che, in assenza di un’intelligenza francamente deficitaria, sono in grado di comprendere che non sempre riescono a fare le cose bene come gli altri.
Consiglio di creare “occasioni di successo” per Sara, riconsiderando anche la scelta scolastica fatta (meglio una scuola professionale). Potrebbe essere utile anche un supporto che aiuti la ragazza ad acquisire abilità strategiche di  pensiero, a sviluppare la metacognizione e maggiore sicurezza in se stessa.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Dottoressa Myriam Frittoli

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