Sono molte le email che ricevo da insegnanti e genitori per dubbi quotidiani.
Ho pensato che sia utile pubblicare alcune di queste lettere... magari rispondono anche a qualche vostra domanda.
"Buonasera dottoressa, sono una mamma disperata, che non sa proprio
a chi rivolgersi. ho un bambino, Nicolas, ha 10 anni e da anni oramai stà
rendendo davvero difficile la vita in famiglia. gli vogliamo un bene dell'anima,
lo vediamo soffrire e non sappiamo cosa fare! credo che in larga parte la causa
siamo noi genitori, io in particolare, poi la sorella. siamo stati alla UONPIA
il prof. L. si è occupato di nicolas, ansia e depressione gli ha
diagnosticato e ha mandato nicolas in cura da una psicologa. abbiamo dovuto
sospendere tutto purtroppo per una questione economica e anche perchè dopo 6
mesi non vedevamo alcun tipo di risultato. ho letto del disturbo oppositivo
provocatorio (il-disturbo-oppositivo-provocatorio) e riconosco nicolas, ma non lo hanno diagnosticato, quindi sbaglio
io? nicolas è un bambino intelligente e sensibile, ma non vuole studiare. siamo
disperati. può aiutarmi, almeno a capire cosa posso fare? mi scusi lo sfogo.
grazie Sara"
Buongiorno, mi scuso di risponderle solo ora ma il tempo è tiranno.... non so se riuscirò a essere di aiuto solo scrivendo.... ma ci provo.
Non sempre é semplice fare una diagnosi in età evolutiva: spesso uno stesso comportamento/sintomo é la manifestazione di difficoltà diverse.
Per es un bimbo che fatica a mantenere l attenzione può avere un disturbo attentivo oppure un disturbo d ansia che gli impedisce di concentrarsi...
Quindi non so se la diagnosi corretta é quella del collega o la sua.... sarebbe utile magari capire quali strumenti ha usato x fare la diagnosi.
Per quanto riguarda l intervento dello psicologo purtroppo siamo in molti e
con approcci diversi e non sempre tutti sono efficaci con tutti....
Vorrei darle indicazioni più incisive ma avrei bisogno di capire nel
dettaglio quali sono i comportamenti messi in atto da suo figlio e quale
funzione hanno tali comportamenti.Infine é già un buon punto avere la consapevolezza che non é il bambino da "aggiustare" ma un pò tutto il contesto da modificare....
Se vuole scrivermi più nel dettaglio le risponderò volentieri.
Cordiali saluti
Dottoressa Myriam Frittoli
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