Il termine cognitivo sta a indicare che si indagano i processi di
pensiero e come questi influenzano e sono influenzati dalle emozioni e
dall’ambiente esterno.
Il fine della terapia quindi è modificare i pensieri e le convinzioni che risultano dolorose per le persone.
Il termine comportamentale indica che si dà molta importanza ai
comportamenti della persona.
Il fine della terapia quindi è l’analisi dei comportamenti che generano i problemi e la loro modificazione per raggiungere uno stile di vita più soddisfacente.
Questo vuol dire che agendo attivamente ed
energicamente sui nostri pensieri e sui nostri comportamenti
attuali, possiamo liberarci da molti dei problemi che ci
affliggono da tempo.
Quali persone può aiutare la Psicoterapia
Cognitivo-Comportamentale?
Negli adulti si rivolge prevalentemente a: problematiche
dell'umore (depressione); Ansia, attacchi di panico; Ossessioni e
compulsioni; Problemi alimentari (anoressia, bulimia); Stress, disturbi
psicosomatici e cefalee; Disfunzioni sessuali; Dipendenze da sostanze
(alcool, droghe); Insonnia; Problemi di coppia; Mobbing lavorativo; Problemi
di bassa autostima.
Negli bambini e adolescenti è particolarmente indicata per
problematiche relative a: Timidezza e ansia da separazione; Disturbi del
comportamento, iperattività; Disturbi dell’attenzione; Disturbi emotivi;
Comportamenti autolesivi; Disagio scolastico.
|
venerdì 16 marzo 2012
Cos'è l'approccio cognitivo comportamentale
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento